L’Ordine dei Giornalisti della Basilicata e l’Associazione della Stampa di Basilicata esprimono un giudizio fortemente positivo sull’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge sull’editoria. Più e oltre che essere un obiettivo politico raggiunto, essa costituisce il riempimento di un lungo vuoto in un settore così importante per la vita della regione.
Purtroppo, dobbiamo rilevare che, da quando il disegno di legge è stato presentato, né l’Ordine né l’Assostampa sono stati ascoltati nelle sedi istituzionali proprie – cioè le commissioni consiliari interessate al procedimento legislativo – nonostante le assicurazioni ricevute e le
richieste esplicite presentate. Ciò stende un’ombra sul testo della legge, che non era perfetto e che avremmo voluto contribuire a rendere migliore, secondo il nostro punto di vista.
La scelta di non ascoltare l’Ordine dei Giornalisti e l’Assostampa ci lascia quindi soltanto con la speranza che la legge sia una buona legge, perché – come tutti sanno o dovrebbero sapere – una legge è buona solo si è utile e se raggiunge i fini di bene che deve avere.
Ci auguriamo almeno che, nei prossimi mesi, Ordine dei Giornalisti e Assostampa siano ascoltati – per questo era stato chiesto un organismo di consultazione per “accompagnare” l’attuazione della legge – per cercare di tradurre in atti buoni i contenuti legislativi.
A questo riguardo, molta enfasi è stata posta sugli interventi a favore delle edicole. Le previsioni della legge sono giuste, ma sarebbe stato meglio approfondire la riflessione sul rapporto fra giornali ed edicole perché essa ha direttamente a che fare con il futuro dell’informazione che passa attraverso i giornali. Inoltre, l’occasione sarebbe stata utile per riflettere anche sul rapporto tra edicole, diffusione dei giornali e spopolamento.
In conclusione – e in attesa di leggere il testo definitivo della legge – ribadiamo il nostro giudizio positivo, che però per ora si ferma solo alla pura sua approvazione, mentre è appena il caso di ricordare che la legge non risolve tutti i problemi, come dimostra la vicenda dei colleghi giornalisti che lavorano negli uffici stampa della Regione, sulla quale il Consiglio regionale è intervenuto con un ordine del giorno.